Progetti di ricerca finanziati


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Progetti di ricerca finanziati

2021

In collaborazione con
logo fondazione comunitaria del varesotto onlus

Capoprogetto: Serati Massimiliano
Durata: 2021 – 2023

2020

l’HUB per la creazione di sistemi riabilitativi innovativi-SMART, connessi a bisogni e territorio-Touch, individualizzati-ID e sostenibili – STID

Capoprogetto: Foglia Emanuela
Durata: 2020 – 2022

 

Background e obiettivi

Il progetto STID, è stato finanziato da Regione Lombardia nell’ambito del Bando POR FESR– ASSE 1- CALL HUB RICERCA E INNOVAZIONE (settore Life Science). STID promuove le attività di un Hub territoriale virtuoso al servizio del paziente-cittadino, vedendo la creazione e validazione di percorsi di cura riabilitativi per le malattie croniche non trasmissibili (NCD dall’inglese Non-Communicable Diseases), con tecnologie abilitanti (SMART), per rispondere ai bisogni di benessere (Touch) e di personalizzazione (ID). Lo sviluppo tecnologico sarà basato sulle esigenze, in continua evoluzione, dell’ecosistema costituito dai pazienti, Pubbliche Amministrazioni (PA) e territorio per spostare il paradigma del care riabilitativo, dal “volume” al “value” dell’attività stessa.

Il progetto si inserisce a pieno titolo nella grande sfida dell’OMS di promuovere la salute e il benessere dei pazienti con NCD che rappresentano la seconda minaccia globale alla salute dopo l’inquinamento ambientale e sono responsabili di circa il 70% della mortalità nel mondo, assorbendo gran parte delle risorse economiche degli Stati.

La suite di soluzioni SMART&Touch-ID generate dall’HUB saranno valutate anche ai fini di definirne la sostenibilità per valutarne gli impatti. La generazione di nuovi modelli di care orientati al benessere risponderà ai bisogni creando una sinergia virtuosa tra cittadini, territorio, specialisti, medici, pubblica amministrazione e comparto industriale nella definizione circolare positiva di bisogni, requisiti funzionali, tecnologie abilitanti e sostenibilità. L’HUB, operando al passo con i tempi e le tecnologie, vedrà l’integrazione di differenti aree di competenze per garantire la multidisciplinarietà e traslazionalità delle attività perseguite.

Risultati attesi

SMART&Touch-ID ambisce ad esportare a livello internazionale l’approccio distintivo e inclusivo, con al centro l’ecosistema dei bisogni, di Regione Lombardia tracciando le linee di sviluppo per il futuro della ricerca e della innovazione in riabilitazione, rispondendo in maniera concreta e misurabile alla sfida globale di NCD proposta dall’OMS.

SMART&Touch-ID andrà, quindi, a innovare in termini di: [1] prodotto, perché porterà a tecnologie smart, brevettabili, per la riabilitazione di soggetti con NCD, il cui design, funzionalità ed esperienza utente, verranno curati nei minimi dettagli, per un’interazione qualificante e non stigmatizzante per la persona con NCD; [2] processo, perché le tecnologie smart in HUB cambieranno le modalità di continuità di cura dei soggetti con NCD, coinvolgendo in input la rilevazione dei fabbisogni del territorio e delle PA e la profilazione degli end-user per fornire un prodotto non “one size fits all”, ma individualizzato. Processi innovativi, quindi, svilupperanno prodotti innovativi. L’innovazione di processo sarà quindi disruptive, poiché ad oggi l’innovazione in SCC6 non riceve questi input; [3] servizio, poiché quanto descritto verrà integrato con servizi innovativi di Technology-Enabled Smart Healthcare, per persone con NCD, supportate da operatori qualificati. L’innovazione di servizio permetterà l’introduzione di attività a valore aggiunto, poiché costruite su misura per i bisogni del paziente-cittadino e, pertanto, più efficaci nel promuoverne l’autonomia decisionale e l’empowerment.

L’HUB garantirà innovazione di processo e di servizio poiché: la rilevazione dei bisogni (input) di pazienti, PA e provider privati (del settore sanitario, socio-sanitario, ma anche operanti nei sistemi informativi e nel digitale), rafforzerà le sinergie esistenti e future; il refinement iterativo e ciclico delle attività in HUB, consentirà di risponde in modo adattivo alle esigenze dell’ecosistema.

Partenariato

  • FONDAZIONE DON CARLO GNOCCHI (capofila)
  • UNIVERSITÀ CARLO CATTANEO – LIUC
  • IRCCS CENTRO SAN GIOVANNI DI DIO – FATEBENEFRATELLI
  • UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA
  • ETT
  • Open Lab
  • Astir

Background e objectives

The SMART & Touch-ID – STID project was funded by the Lombardy Region (POR FESR – AXIS 1- CALL HUB RESEARCH AND INNOVATION (Life Science sector).

The STID project promotes the activities of a territorial Hub where chronic patients’ rehabilitation pathways, and the related enabling technologies are designed, in order to meet the needs of patients and territories.

Technological development will be based on the constantly evolving needs of stakeholders (patients, Public Administrations and the territory) in order to change the paradigm of rehabilitative care, from the “volume” to the “value” of the services.

The target population of the STID project is in accordance with the great WHO challenge to promote the health and well-being of patients with not-communicable diseases (NCDs), who represent the second global threat to health (after environmental pollution) and are responsible for about 70% of mortality in the world, absorbing a large part of the economic resources.

The suite of SMART & Touch-ID solutions generated by the HUB will also be evaluated in terms of sustainability and impacts. The integration of different areas of expertise within the HUB will ensure the multidisciplinary nature of the activities pursued.

Expected results

SMART & Touch-ID aims to export, to an international audience, a distinctive and inclusive approach, with the ecosystem of needs at the center, tracing the lines of development for the future of research and innovation in rehabilitation, responding to the global challenge of NCDs proposed by the WHO.

SMART & Touch-ID will therefore innovate in terms of: [1] product, because it will lead to smart, patentable technologies for the rehabilitation of NCDs patients; [2] process, because smart technologies in HUB will change the continuity of care approach for NCDs patients, considering as an input, the detection of the needs of the territory and the profiling of end-users needs avoiding a “one size product fits all ” approach. Innovative processes, therefore, will develop innovative products. Process innovation will be disruptive; [3] service, because the developed technologies will be integrated with innovative Technology-Enabled Smart Healthcare services, for NCD patients, supported by qualified operators. The service innovation will allow the introduction of value-added activities (tailored to the needs of the patient-citizen).

The HUB will guarantee process and service innovations: the detection of the needs of patients, public administrations and private providers will strengthen existing and future synergies; the iterative and cyclical refinement of the activities in the HUB will allow to respond in an adaptive way to the needs of the ecosystem.

Partnership

  • DON GNOCCHI FOUNDATION
  • UNIVERSITY CARLO CATTANEO – LIUC
  • IRCCS CENTRO SAN GIOVANNI DI DIO
  • UNIVERSITY OF MILAN-BICOCCA
  • ETT
  • Open Lab
  • Astir

Capoprogetto: Foglia Emanuela
Durata: 2020

 

Sviluppo di un Servizio di TeleMonitoraggio, TeleRiabilitazione e Telesupporto, per individui fragili affetti da patologie cardiologiche, neurologiche e polmonari, positivi o meno al COVID-19 – Progetto TCube

 

Durata: Giugno-Ottobre 2020

2019

Capoprogetto: Minelli Eliana
Durata: 2019 – 2022

 

L’obiettivo del progetto è studiare gli effetti della valutazione della ricerca sulla produzione della conoscenza scientifica, prendendo come caso gli accademici che lavorano nelle università italiane. Inoltre, il progetto vuole contribuire alla definizione di un approccio metodologico per misurare gli effetti della valutazione a livello individuale, che possa essere utilizzato per disegnare, implementare e gestire i processi di valutazione. Il focus è su un insieme di possibili effetti prodotti, che la letteratura indica come più promettenti o pericolosi per la produzione di conoscenza: i) Decisioni che influenzano il contenuto delle attività di ricerca (identificazione di problemi scientifici rilevanti, metodologia utilizzata, prospettiva di lungo periodo o di breve periodo, interdisciplinarità, copertura, ecc.); ii) Modalità di codificazione delle conoscenze prodotte attraverso l’attività di ricerca, osservando i cambiamenti nelle strategie e nelle pratiche di pubblicazione (tipo di pubblicazione, lingua, produttività, tempistica); iii) Cambiamenti nelle relazioni tra ricercatori a inizio carriera e senior (eliminando o attenuando la condizione di dipendenza scientifica nei rapporti di autorità); iv) Collaborazioni internazionali, mobilità e reti di ricerca.

The project objective is to investigate the effects of research evaluation implemented by the government on the research work and knowledge production, taking academics working in Italian universities as a case. Moreover, the project wants to contribute to the design of a methodological approach for measuring the effects of evaluation at individual level, which can be used for evaluation purposes. The focus is on a set of possible effects produced, those that the literature indicates as the most promising or threatening the knowledge production, namely: i) Decisions affecting the content of research activities; ii) Modes of codification of knowledge produced doing research activities, looking at changing strategies and practices of publication; iii) Relationships of early career researchers with the seniors affecting the research agenda and modes of publication iv) International collaboration, mobility and research networking. Furthermore, we ought to figure out that measurement is loaded with stereotypes that bring about terminological ambiguities calling for amendment. In particular evaluation, assessment and measurement are different but partially overlapped concepts that need to be clarified.

2018

“CROSS-BORDER SKILL (MIS)MATCHING: Azioni, dati e analisi per ottimizzare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in termini di profili di competenze nello spazio transfrontaliero insubrico” – SKILLMATCH-INSUBRIA

Gli squilibri sul mercato del lavoro e le carenza di figure e competenze professionali in grado di soddisfare i fabbisogni delle imprese rappresentano una debolezza strutturale del sistema economico insubrico, che si trova ad affrontare le sfide della globalizzazione e della digitalizzazione.

Gestione Transfrontaliera Del Trasporto Di Rifiuti Inerti E Degli Inerti Vergini Intermodale

Capoprogetto: Dallari Fabrizio
Durata: 2018 – 2021

 

Gli inerti rappresentano circa il 30% delle merci movimentate tra Svizzera e Italia, esclusivamente su gomma. Il progetto GeTRI mira a introdurre strumenti di conoscenza e programmazione nella gestione del trasporto degli inerti primari e secondari, ricorrendo all’integrazione funzionale del trasporto su gomma e ferro. Obiettivo è l’ottimizzazione della logistica e la riduzione di impatto – traffico, emissioni inquinanti (PM, NOx) e climalteranti (CO2) e rumore – dovuto al trasporto inerti e rifiuti inerti, con ricadute positive sul territorio anche in termini di competitività dell’area. Si pianificherà il miglioramento della gestione transfrontaliera del trasporto di inerti dal punto di vista logistico, operativo ed amministrativo, agendo in maniera coordinata su tutti gli stakeholder della filiera e lavorando in modo integrato su: accessi doganali, percorsi dei materiali e dei rifiuti, nuove tecnologie di monitoraggio. Il progetto permetterà inoltre di valorizzare l’impiego delle infrastrutture ferroviarie di collegamento. I principali destinatari del progetto saranno: enti di governo del territorio, aziende di trasporto di inerti vergini e rifiuti inerti, gestori delle infrastrutture ferroviarie, imprese di logistica di inerti e rifiuti inerti, gestori di scali intermodali, recuperatori di rifiuti inerti, produttori di inerti vergini. Tra i destinatari indiretti: fruitori del sistema viario, cittadini e turisti, sistema di varchi doganali.

https://www.progetti.interreg-italiasvizzera.eu/it/b/78/gestionetransfrontalieradeltrasportodirifiutiinertiedegliinertivergini


Operazione co-finanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera
This project is co-funded by the European Regional Development Fund – Interreg V-A Italy Switzerland Cooperation Programme

 

Capoprogetto: Raffaella Manzini
Durata: 2018 – 2023

 

L’evoluzione dei mercati internazionali richiede alle Piccole e Medie Imprese maggior capacità di innovazione, l’introduzione di nuove tecnologie digitali e un più stretto raccordo con i centri di produzione del sapere tecnico scientifico. Cambiamenti che per le PMI non sono facili da affrontare.

Il progetto RISICO intende migliorare i processi di innovazione e digitalizzazione nelle PMI, attraverso servizi di accompagnamento e formazione coerenti con le specificità organizzative e culturali di queste imprese.

Esso si rivolge a tre settori caratterizzati, sia nel Canton Ticino sia nel territorio di Como e Varese, da un diffuso tessuto di PMI che potrebbero trarre forti benefici da una collaborazione transfrontaliera nell’attivazione di comuni processi di innovazione di filiera: meccatronico, moda/tessile, scienze della vita.

Le PMI verranno aiutate a formulare piani di miglioramento, a introdurre i cambiamenti richiesti e ad acquisire le metodologie e competenze necessarie per attuarli.

La diffusione dei servizi sperimentati in RISICO migliorerà la capacità di innovazione delle PMI attraverso l’incremento di collaborazione con centri di trasferimento tecnologico e con altre imprese della filiera transfrontaliera, generando un aumento di “capacità competitiva di sistema” che produrrà maggior presenza sui mercati internazionali e incremento del valore aggiunto prodotto. Il tessuto di PMI del territorio transfrontaliero verrà integrato in reti capaci di generare innovazione continua.

Nel corso del progetto R.I.S.I.CO. sono stati realizzati dai partner alcuni video formativi, inerenti alle tematiche di innovazione che abbiamo riscontrato essere di maggiore criticità e interesse. Tali video possono costituire un supporto per il miglioramento  dei processi di innovazione e digitalizzazione nelle PMI.

Nell’ambito degli strumenti di capitalizzazione del progetto è stato realizzato un raccoglitore dei diversi strumenti, il funnel interativo, il quale risulta essere un supporto e una guida per valutare il proprio processo di innovazione e guidare nell’uso degli strumenti.

Inoltre è stata sviluppata la dashboard, denominata PATTERN, PATents, TERritories and Navigation, un prodotto di grande innovatività, sviluppato ex novo sia per quanto concerne l’infrastruttura tecnologica, sia per quanto concerne i dati che sono stati inseriti e che consentono le analisi e la reportistica.

La piattaforma che consente di realizzare una serie di analisi sui brevetti, quali, ad esempio, l’identificazione dei trend tecnologici, l’identificazione di brevetti in ambito di sostenibilità, i confronti con aree tecnologiche nonché una caratterizzazione di ciascun territorio, delineando uno strumento fruibile continuamente anche al di fuori dell’orizzonte progettuale.

Partner del progetto

Enti Confindustriali Lombardi per l’Education – ECOLE (Capofila italiano)
Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana – SUPSI (Capofila svizzero)
Università Carlo Cattaneo – LIUC
UNIVA SERVIZI
UNINDUSTRIA COMO
AITI
ATED-ICT TECHNOLOGY

https://www.myecole.it/doc/risico

Materiale Informativo

Sviluppo Di Un Sistema Statistico Interattivo Lombardia -Ticino Per Il Monitoraggio Dei Flussi Di Migrazione E Pendolarismo Transfrontaliero

Operazione co-finanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera

This project is co-funded by the European Regional Development Fund – Interreg V-A Italy Switzerland Cooperation Programme

Capoprogetto: Serati Masimiliano
Durata: 2018 – 2020

 

Le zone di frontiera sono spesso teatro di intensi flussi di scambio, relazioni e comunicazioni, nonostante le differenze a livello legislativo, tecnico e culturale. È fondamentale conoscere queste relazioni per comprenderle meglio disponendo di dati statistici precisi e dedicati. Da questo punto di vista l’area tra Lombardia e Ticino risulta oggi particolarmente scoperta.

Il progetto STICH si pone proprio l’obiettivo di colmare questo vuoto conoscitivo attraverso una moderna piattaforma di monitoraggio in grado di fornire informazioni utili e analizzare dati strategici, superando la difficoltà di interazione tra i sistemi statistici lombardo e ticinese. Una piattaforma interattiva capace di parlare a diversi target contemporaneamente: stakeholder, amministratori, decisori, semplici cittadini. Verranno raccolti e analizzati dati statistici per la misurazione dei fenomeni. Il Focus tematico verterà sui processi di pendolarismo e migrazione, quali: frontalierato, turismo, ricongiungimento familiare.

https://www.progetti.interreg-italiasvizzera.eu/it/b/78/sviluppodiunsistemastatisticointerattivolombardiaticinoperilmonitoragg

 

Durata: 2018 – 2021

 

In un contesto caratterizzato da cambiamenti sociali, normative più stringenti e risorse che divengono sempre più scarse, una sfida importante per gli operatori del settore della Sanità è quella di portare nella propria realtà i benefici prospettati dalle ultime tendenze nel campo della tecnologia e generare così delle evidenze scientifiche che possano supportare la strutturazione di un percorso di presa di decisioni, al fine di governare al meglio il processo di scelta tecnologica.

2017

Capoprogetto: Anna Gervasoni
Durata: 2017 – 2018

 

Il progetto analizza caratteristiche ed evoluzione del rapporto tra banca ed impresa, a fronte delle diverse esigenze finanziarie e attraverso le molteplici forme contrattuali.

Lo studio e l’analisi di tale rapporto sono di interesse per istituti bancari, imprese e risparmiatori, soprattutto alla luce delle recenti evoluzioni e tendenze introdotte nel settore e della nascita di numerosi strumenti alternativi al canale bancario, che impongono agli istituti creditizi riflessioni in merito. Inoltre, alcune evidenze forniranno utili indicazioni per le scelte professionali dei giovani.

Il progetto prevede la costituzione di un panel di esperti, punto di riferimento per il team di ricerca e “think tank” del progetto stesso, e di un Comitato Scientifico, avente il ruolo di indirizzare l’attività di studio ed analisi. A livello territoriale, la tematica è di rilievo per il ruolo predominante storicamente assunto dal comparto bancario nell’erogazione di risorse finanziarie alle imprese locali.

L’Osservatorio, che mira ad essere permanente, si avvierà con l’analisi e lo studio di tematiche fondamentali: nell’ottica delle imprese, studio dell’atteggiamento delle banche verso le imprese innovative con piani innovativi. Tali iniziative sono strategiche per innestare nell’economia locale processi di graduale recupero di competitività; nell’ottica delle banche, studio del cambiamento di approccio nel finanziamento all’economia reale: quali nuovi strumenti disponibili, target di imprese finanziate per dimensioni, rilevanza della località, caratteristiche strategicamente rilevanti delle aziende finanziabili. All’interno di tale ambito, un focus verrà dedicato al tema del credito bancario sul territorio, analizzando come cambia il rapporto distinguendo tra banche di grandi, medie e piccole dimensioni ed effettuando un confronto tra i modelli oggi sul mercato. Si approfondirà il ruolo assunto nel settore dalle nuove tecnologie e la crescente attenzione al tema della finanza sostenibile.

I risultati di ricerca attesi consistono in una serie di indicazioni utili al sistema per la creazione di rapporti virtuosi e proficui tra sistema bancario e imprenditoriale, al fine de generare valore aggiunto per gli attori coinvolti e per il sistema economico-sociale.

2016

Capoprogetto: Rossi Tommaso
Durata: 2016 – 2018

 

Il laboratorio i-FAB simula il funzionamento di una fabbrica organizzata secondo logiche lean, che utilizza molti degli strumenti propri del paradigma Industria 4.0, della quarta rivoluzione industriale.

L’i-FAB rappresenta un esempio concreto di fabbrica intelligente, dimostrando i vantaggi che le tecnologie digitali possono portare nelle gestione delle operations.

2015

Capoprogetto: Mari Luca
Durata: 2015

 

Gli obiettivi iniziali del progetto di ricerca applicata AMAmI hanno riguardato la realizzazione e la sperimentazione di un modello abilitato dalla tecnologia per valorizzare in modo efficace e sostenibile istituti e luoghi della cultura significativi della Lombardia, attraverso (1) l’identificazione e la sperimentazione di modalità innovative che ne consentono una fruizione più ampia e al passo con l’evoluzione dei visitatori di oggi, nello specifico abilitate da tecnologie e strumenti digitali riconducibili ai contesti tecnologici dell’Ambient Intelligence (AmI), e più in generale dell’Internet of Things (IoT), e (2) raccogliere informazioni utili a un eventuale successivo studio delle condizioni  di attivazione di azioni coordinate di marketing turistico e territoriale definite sulla base dei dati di interazione dei visitatori.

Una esperienza di visita coinvolgente, infatti, stimola all’approfondimento (dell’opera, autore, contesto cultuale, sociale, storico in cui è stata prodotta, …), il passaparola e la reiterazione della visita nel tempo, e innesca anche il desiderio di una maggiore conoscenza del sistema culturale al quale il luogo appartiene, una condizione importante per attivare circuiti virtuosi e sostenibili di valorizzazione e promozione a beneficio dell’intero territorio, dunque nella prospettiva di efficaci pratiche di marketing turistico e territoriale. Il patrimonio culturale custodito nei luoghi della cultura spesso molto più ampio e ricco rispetto a quanto viene reso fisicamente accessibile in loco: oltre a ciò che è effettivamente esposto al pubblico molti altri oggetti e contenuti potrebbero essere disponibili, utili alla comprensione, a stimolare approfondimenti e collegamenti, a creare valore per la visita arricchendone il contesto e mostrando che ciò che si sta osservando è appunto il risultato delle tante componenti che lo hanno prodotto: uno specifico contesto storico, culturale, artistico, sociale, ambientale, …

Proprio a valle del maggiore interesse del visitatore suscitato nel corso della sua visita, rilevabile proprio attraverso le medesime tecnologie, si è voluto inoltre comprendere se fosse anche possibile ricavare dati utili per la costruzione di strategie e modalità di gestione sostenibili dei luoghi stessi.

Obiettivi in linea con il Programma Europa Creativa (2014-2020), che nel Sottoprogramma Cultura esplicita proprio la priorità di azioni attraverso le quali ci si aspetta che gli operatori culturali e creativi acquisiscano le capacità, le competenze e il know-how che contribuiscono al rafforzamento dei settori culturali e creativi, tra l’altro favorendo l’adozione di sistemi digitali per la sperimentazione di soluzioni innovative per favorire l’accesso del pubblico e stimolando la sperimentazione di nuovi modelli di business e di gestione.

Grazie al progetto AMAmI sono stati individuati attraverso l’analisi della relativa letteratura e stato dell’arte, verificati in laboratorio e tramite test pilota, e implementati nei luoghi di cultura partner dell’iniziativa strumenti e tecnologie efficaci per:

  1. realizzare gli obiettivi di progetto, vale a dire la valorizzazione dei beni culturali attraverso la fruibilità più estesa di contenuti e la maggiore customer experience da parte del visitatore, rispondendo anche alle nuove modalità ed esigenze di visita generate dalla diffusione massiccia di strumenti che abilitano modalità di interazione e comunicazione tra l’utente proprietario del proprio dispositivo (smartphone e tablet, secondo la modalità Bring Your Own Device, BYOD), e l’ambiente fisico e virtuale, attraverso tecnologie consolidate come il web, e innovative come sistemi RFId/NFC, Beacon;
  2. rendere disponibili sistemi di monitoraggio della esperienza di visita in modo che i gestori dei beni culturali possano comprendere le preferenze e gli interessi dei visitatori stessi e orientare di conseguenza le proprie scelte strategiche e organizzative, anche in riferimento ad azioni di marketing museale, culturale e territoriale.

Ciò si è concretizzato in applicazioni realizzate presso i luoghi della cultura coinvolti nel progetto.

I risultati ottenuti possono essere classificati in qualitativi e quantitativi.

Risultati qualitativi:

  • analisi dello stato dell’arte tecnologico/applicativo;
  • indagine sulle peculiarità dei processi di visita dei due luoghi di cultura;
  • definizione delle specifiche dell’infrastruttura tecnologica (infrastruttura hardware, CMS e applicazioni per smartphone e tablet);
  • definizione delle specifiche per i contenuti e formati (testo, audio) informativi;
  • selezione della tecnologia più adeguata al contesto e delle applicazioni di supporto;
  • raccolta e condivisione di indicazioni che definiscono buone pratiche progettuali, in particolare in riferimento alle caratteristiche delle tecnologie adottate, ai contenuti, alla struttura organizzativa di gestione del sistema e alle modalità di comunicazione delle nuove possibilità ai visitatori;
  • individuazione di nuove opportunità di accesso e integrazione nel mondo del lavoro a fronte di nuove esigenze in termini di competenze (come rilevato attraverso l’analisi della letteratura e riportato nell’e-book descrittivo del progetto), acquisibili anche esternamente, o tramite formazione, per la gestione delle modalità innovative di interazione con i visitatori (selezione e gestione dei contenuti, interpretazione dei dati, introduzione di nuovi prodotti e servizi in loco a supporto della fruizione in modalità BYOD, …), per la progettazione e implementazione di strategie marketing, appunto museale, culturale, territoriale; per la fornitura di nuovi servizi;
  • Knowledge sharing tra i soggetti coinvolti nel progetto, per quanto riguarda gli enti gestori di musei in particolare su tematiche di tipo tecnologico, gestionale, sulle modalità di gestione di contenuti su piattaforme digitali, su strategie di marketing, …).

Risultati quantitativi:

  • installazione e messa a punto beacon nelle strutture museali coinvolte;
  • rilascio di due mobile application nel marketplace Apple App Store;
  • realizzazione e-book sul progetto, dove sono state sistematizzate e condivise le conoscenze acquisite dall’esperienza progettuale.

Capoprogetto: Raffaella Manzini
Durata: 2015

 

Il progetto ha riguardato la creazione della Community: “SIFooD (Science & Innovation Food District)”, coerentemente sia con la denominazione della già esistente associazione SIFooD,fondata nel 2012 per aggregare 16 soggetti imprenditoriali lombardi operanti nel settore food sia con il fine dell’associazione stessa, che è quello specificatamente di promuovere progetti sullo sviluppo di “Tecnologie per monitorare e ridurre il processo di deperimento del cibo a casa tramite sistemi di tracciabilità, conservazione e cottura/rigenerazione avanzati, con il fine ultimo di ridurre gli sprechi alimentari e di packaging lungo tutta la filiera food”.

L’oggetto della Community SIFooD è pienamente coerente con la strategia regionale relativa alla specializzazione agroalimentare, il cui obiettivo è di indirizzare il sistema produttivo verso un uso migliore e sostenibile delle risorse presenti in regione, assicurare l’accesso a un’alimentazione sicura e corretta dal punto di vista nutrizionale, come diritto di tutti i cittadini.

In particolare ci si è riferiti alla macro-tematica AG3: Alimenti sicuri per un consumo sostenibile, la cui sfida generale è quella di disporre di prodotti alimentari caratterizzati dalla massima sicurezza e integrità lungo tutta la loro vita commerciale fino al momento dell’acquisto, sia da elevate caratteristiche qualitative. Ancora più nello specifico, l’oggetto della Community è relativo al tema di sviluppo: AG3.6 Sviluppo di tecnologie e sistemi innovativi per garantire qualità e sicurezza degli alimenti nelle diverse fasi di conservazione e preparazione alimentare domestica.

Capoprogetto: Luca Mari
Durata: 2015 – 2017

 

DiDIY (Digital Do-It-Yourself) is a complex sociocultural phenomenon, still at its beginnings and rapidly evolving.

2014

Capoprogetto: Aurelio Ravarini
Durata : 2014 – 2017

 

Play4Guidance (P4G) è un progetto che intende formare e guidare gli studenti e i giovani disoccupati sui temi dell’imprenditoria, delle competenze trasversali e matematiche attraverso l’utilizzo di un innovativo Business Game.

Il progetto si occuperà di sviluppare un Business Game capace di:

  • favorire l’acquisizione ed il miglioramento di competenze matematiche di base, economiche, digitali, imprenditoriali e trasversali, con una forte attenzione alla risoluzione dei problemi e alla leadership
  • promuovere un processo di autovalutazione delle proprie competenze, andando così a individuare punti deboli e favorendo un ulteriore miglioramento
  • supportare gli insegnanti, i centri per l’orientamento, i centri di impiego e le piccole e medie imprese nei processi di formazione, orientamento e valutazione delle competenze aziendali, trasversali e matematiche

Finanziato nell’ambito del programma della Commissione Europea Erasmus+, Play4Guidance verrà implementato in Italia, Grecia, Germania, Turchia e Bulgaria, con il coordinamento della Fondazione Politecnico di Milano. Gli altri partner del progetto sono: Università Carlo Cattaneo, National and Kapodistrian University of Athens, Tekkekoy Ilce Milli Egitim Mudurlugu, Dublin City University, Hochschule Ruhr West, Bulgarian Industrial Association – Union of the Bulgarian Business e Science View – Hellenic Association of Science Journalists, Science Writers e Science Communicators.

 

Maggiori informazioni al sito www.play4guidance.eu.

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