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A lezione di fatica e passione con Antonio Rossi, medaglia d’oro mondiale e olimpica di canoa


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A lezione di fatica e passione con Antonio Rossi, medaglia d’oro mondiale e olimpica di canoa


Se fossi rimasto sempre a Lecco, difficilmente avrei avuto l’esperienza fatta viaggiando. Siate aperti a qualsiasi forma di cambiamento”: Antonio Rossi, pluricampione olimpico e mondiale di canoa dal 1992 al 2008, ha esortato gli studenti LIUC a non restare fermi, ad essere artefici del proprio futuro e a seguire il sogno che si ha dentro.

Fuori dai luoghi comuni, il monito di uno sportivo da leggenda, portabandiera italiano ai Giochi di Pechino: “Ho sempre dovuto lavorare tanto, le mie prime gare sono state deludenti ma sono andato avanti comunque, grazie ad una grande passione”.

Passione, impegno e tenacia, senza prestare il fianco alle delusioni. “La delusione è quando sai che avresti potuto raggiungere un certo risultato e non è accaduto”, ha ricordato Rossi, “non bisogna crearsi alibi, dare la colpa ad altri o alle avversità perché in questo modo non si matura e non si va avanti. Bisogna imparare dai propri errori e cercare di non ripeterli, così come riconoscere il valore degli avversari dà la capacità di crescere”.

Le difficoltà incontrate e superate, la forza di rialzarsi e di non scoraggiarsi, i compagni di barca, le diversità, le amicizie internazionali, la necessità dell’allenamento nello sport come nella vita, sono stati altri temi toccati dall’ex canoista raggiunto dalle domande di diversi studenti e dello stesso Rettore Federico Visconti, moderatore dell’incontro di giovedì 9 settembre 2021 alla LIUC che rientra nel progetto Riconnessi coordinato da Emanuele Strada, docente LIUC.

Qual è la skill più rilevante di cui si ha bisogno? Ben più di una, secondo Antonio Rossi, attualmente con un incarico di Sottosegretario della Regione Lombardia con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi: “Lavorare per obiettivi, non sempre facili, non demordere, fare squadra e amicizia, essere in contatto con persone diverse da sé, riconoscere il ruolo di tutti in un determinato ambito, lavoro o sport che sia. Nel mio caso, per esempio, chi mi puliva la canoa, chi la trasportava, chi ci preparava da mangiare, era estremamente importante, parte integrante delle vittorie ottenute”.
Pubblicato il 13 Settembre 2021
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