Quale è il giusto prezzo di una vita? Una domanda scomoda che sottende al dibattito delle ultime settimane sull’avvio della cosiddetta Fase 2, con l’interruzione di alcuni dei tanti divieti che hanno caratterizzato la nostra quotidianità nelle ultime settimane. Il prof. Stefano Capri, docente di Health Economics, Policy and Management (corso rivolto agli studenti della laurea magistrale in Economia), ha analizzato la questione, focalizzandosi sulla possibilità di un punto di incontro tra il numero di vite da salvare e le risorse economiche da sacrificare, in un suo articolo uscito su La Voce.info, autorevole sito di informazione economica.

Il prof. Capri illustra i risultati di un suo studio in cui è applicata l’analisi costo-efficacia, strumento ampiamente usato nella valutazione economica delle tecnologie sanitarie (es. per decidere se introdurre un farmaco sul mercato).

Punto di partenza, una stima del costo per salvare un anno di vita con la sospensione delle attività economiche, partendo dai dati del Pil 2019 e da un recente studio dell’Imperial College sull’effettivo numero di vite che nel nostro Paese sono state salvate grazie alle misure di contenimento.

Da qui, vengono proposti alcuni possibili scenari sui decessi che dovremmo aspettarci a seguito di una riapertura totale delle attività. Una stima che, precisa il prof. Capri, ha inevitabili limiti ma ha soprattutto lo scopo di far riflettere sulla necessità di dotarsi di uno strumento (l’analisi costi – benefici, appunto) per comunicare con più efficacia ai cittadini le possibili conseguenze legate al fare un passo indietro, quando la situazione è ancora cosi difficile.

I contenuti dello studio saranno presentati in maniera integrale in un nuovo volume della collana Università Cattaneo Working Papers e saranno oggetto di alcune delle prossime lezioni del corso di Health Economics, Policy and Management. Un lavoro di grande attualità, quello del prof. Capri, che sarà dunque anche di immediata utilità per gli studenti